I canali del dissenso

La sezione è rivolta all’analisi dei media e dei canali attraverso cui nascono, si sviluppano e si diffondono i movimenti di contestazione letteraria e culturale, con particolare attenzione, per l’area franco-italiana, ai fenomeni di esoeditoria (riviste in ciclostile, case editrici underground) e, per l’area sovietica, alle forme di autopubblicazione e diffusione alternativa tipiche del Samizdat, dello speculare Tamizdat, e del Magnitizdat. Di seguito si dà conto dei criteri adottati nella selezione del materiale e delle modalità di schedatura, per ciascuna delle macro-aree geografiche individuate.

 

AREA OCCIDENTALE 

La sezione presenta quattro categorie così articolate: Riviste, Case editrici, Centri culturali, Eventi.

Riviste: La categoria comprende una campionatura di riviste, individuate in base alla loro rilevanza nel dibattito culturale dell’epoca. In particolare si è provveduto a selezionare le riviste collegate ai Gruppi e ai Movimenti di dissenso compresi nella prima sezione, o che risultano di particolare rilievo nella vasta area della contestazione culturale, in base alla linea editoriale e agli interessi artistici e letterari, con esplicita attenzione alle pratiche interdisciplinari e interartistiche. Tra queste compaiono ad esempio la rivista «Quindici», espressione del Gruppo 63, e la rivista «Mondo beat», organo di collegamento tra i movimenti beat e provo italiani.
All’interno delle schede vengono riportati i seguenti campi: Data inizio, Data fine, Luogo, Direttore, Redazione, Principali collaboratori, Descrizione, Bibliografia.
Nei campi “Data inizio” e “Data fine” si indicano i riferimenti cronologici entro cui la rivista ha svolto la sua attività.
Nel campo “Luogo” si indica la città (o le città) presso cui viene redatta la rivista.
Nel campo “Direttore” si specifica il nominativo del direttore (o dei direttori) della rivista.
Nel campo “Redazione” si inseriscono i nomi dei redattori ove sia possibile definire una differenziazione dei ruoli nell’ambito del lavoro editoriale.
Nel campo “Principali collaboratori” si indicano i principali nominativi di coloro che, a vario titolo, hanno collaborato alla realizzazione della rivista.
Nel campo “Descrizione” vengono presentate la storia e la linea editoriale; ove opportuno viene inserita anche una descrizione più dettagliata dei singoli numeri della rivista.
Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché quelle ritenute utili per ulteriori approfondimenti.

Case editrici: Le case editrici sono state selezionate a partire dal contributo offerto a sostegno dei Gruppi o dei Movimenti e dal loro impegno in attività di controcultura. La campionatura comprende sia le piccole case editrici fondate dagli stessi membri dei Movimenti/Gruppi o espressione delle loro componenti, che hanno contribuito a formare la scena della stampa underground – come ad esempio Stampa Alternativa -, sia le case editrici appartenenti al circuito ufficiale, tra cui alcune delle maggiori, che hanno promosso in vario modo le attività di controcultura legate ai Movimenti (come ad esempio Feltrinelli). Queste ultime si segnalano sulla base di specifiche collane dedicate alla promozione di una cultura alternativa e di pratiche di dissenso.
Nelle schede si indicano i campi Date, Luogo, Collane di interesse, Descrizione, Bibliografia.
Nel campo “Date” si riportano gli estremi cronologici entro cui la casa editrice risulta attiva.
Nel campo “Luogo” si indica la sede della casa editrice.
Nel campo “Collane di interesse” si riportano unicamente, ove presenti, i titoli delle collane che hanno accolto testi prodotti dai Gruppi e dai Movimenti, e finalizzate a sponsorizzarne l’attività.
Nel campo “Descrizione” viene tracciata una breve storia della casa editrice mettendo in evidenza quali siano le imprese editoriali ritenute di interesse, la politica culturale che sottende le scelte redazionali e la natura del legame della casa editrice con i Movimenti o i Gruppi.
Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché quelle ritenute utili per ulteriori approfondimenti.

Centri culturali: Vengono definiti come “centri culturali” i luoghi di produzione della controcultura, dove si svolgono eventi e attività di rilievo gestiti direttamente dai Gruppi o dai Movimenti, e che hanno ricoperto un ruolo significativo nel panorama underground, come ad esempio il centro Tèchne, fondato a Firenze da alcuni dei componenti del Gruppo 70 e il centro culturale-editoriale di Mulino di Bazzano promosso da Adriano Spatola.
Nelle schede vengono inseriti i seguenti campi: Date, Luogo, Promotori, Descrizione, Bibliografia.
Nel campo “Date” si indicano gli estremi cronologici entro cui si colloca l’attività del centro.
Nel campo “Luogo” si specificano la città e la sede esatta del centro.
Nel campo “Promotori” si indicano i nomi dei fondatori e dei principali animatori delle attività del centro.
Nel campo “Descrizione” si ripercorre brevemente la storia del centro, tracciando un profilo delle attività principali e degli obiettivi culturali.
Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché quelle ritenute utili per ulteriori approfondimenti.

Eventi: Si segnalano unicamente gli eventi che hanno avuto maggiore risonanza e che risultano rilevanti per la proposta culturale messa in atto tra quelli a carattere interartistico realizzati su iniziativa dei Movimenti o di alcune delle loro componenti. Tra questi si inseriscono il Festival internazionale dei poeti organizzato a Castel Porziano nel 1979 dal Beat 72, o i festival musicali organizzati dalla rivista «Re nudo» negli anni Settanta.

Nelle schede sono presenti i seguenti campi: Date, Luogo, Organizzatori, Partecipanti, Descrizione, Bibliografia.
Nel campo “Date” si indica la data (o le date) dell’avvenimento.
Nel campo “Luogo” si specificano la città (o le città) e la sede esatta dell’evento.
Nel campo “Organizzatori” si indicano i nomi degli ideatori e dei curatori della manifestazione.
Nel campo “Partecipanti” si indicano i principali autori/artisti/intellettuali che hanno preso parte all’evento.
Nel campo “Descrizione” vengono ricostruiti la genesi e lo svolgimento della manifestazione, con particolare riferimento alle motivazioni che ne sottendono la realizzazione.
Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché quelle ritenute utili per ulteriori approfondimenti.


AREA ORIENTALE

La sezione presenta quattro pilastri così articolati: Editoria clandestina, Editoria autorizzata, Luoghi di ritrovo e Cronologia eventi.

Nel primo pilastro – Editoria clandestina – sono mappati i canali principali attraverso cui si divulgavano la letteratura, la pubblicistica e le forme d’arte non autorizzate e osteggiate dallo stato sovietico. Questo pilastro è diviso in tre categorie: Samizdat, Tamizdat, e Magnitizdat.

La categoria Samizdat è suddivisa in due sottocategorie: Periodici e Opere.

Nell’ambito della prima sottocategoria Samizdat. Periodici sono stati schedati i periodici, cioè le Riviste di ambito letterario e artistico più significative, circolate in clandestinità in Unione Sovietica e di cui è stato possibile eseguire lo spoglio completo, grazie alla consultazione del database https://samizdatcollections.library.utoronto.ca/ curato da Ann Komaromi (University of Toronto). Al momento sono state pertanto escluse le riviste di cui si possiede una collezione parziale, che, per tale motivo, non consente una ricostruzione complessiva della storia del periodico.

Nella sottocategoria “Samizdat. Periodici” sono schedati anche Raccolte e bollettini, che documentano una serie di iniziative promosse da gruppi e/o fenomeni di aggregazione e dalla stampa clandestina. Per differenziare la tipologia dei periodici e agevolare la navigazione da parte dell’utente, è stato preposto al titolo del periodico la sua tipologia tra parentesi quadre, ovvero [rivista], [raccolta] e [bollettino].

Samizdat > Periodici: per quanto riguarda le Riviste, sono qui riportati i campi di Titolo, Data di inizio attività, Data di fine attività, Luogo di edizione, Comitato di redazione, Numero totale dei fascicoli, Principali collaboratori, Descrizione, Note e Bibliografia.

Nei campi “Data inizio” e “Data fine” si indicano i riferimenti cronologici entro cui la rivista ha svolto la sua attività. In essi si segnalano gli anni (ed eventualmente i mesi) così come compaiono sui fascicoli. Qualora questi differiscano da quelli effettivi di pubblicazione, essi sono stati inseriti tra parentesi quadre.

Nel campo “Luogo di edizione” si indica la o le città presso cui viene redatta la rivista. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo così come compare sul periodico (es. Leningrad à Leningrado, anziché San Pietroburgo).

Nel campo “Comitato di redazione” si riassumono i dati relativi alla composizione del comitato editoriale e, laddove possibile, le informazioni su cambi di direzione o su responsabili di sezione. Il campo compare solo nelle schede di quelle riviste che hanno autodefinito il proprio gruppo di lavoro “redkollegija” (comitato di redazione). Per le riviste che, invece, indicano “redaktory” (redattori) si è provveduto a inserire il rispettivo campo.

Nel campo “Principali collaboratori” sono stati inseriti i nominativi dei più frequenti autori, talvolta anche responsabili di sezioni specifiche. Qualora non si sia riusciti a ricostruire l’identità degli autori, si è lasciato il nome e/o il patronimico puntati e/o lo pseudonimo con cui essi compaiono nelle pagine della rivista.

Nel campo “Descrizione” si presentano la storia del periodico, le tendenze editoriali, l’organizzazione dei contenuti, i generi (saggio, poesia, prosa, traduzione, interviste), i principali redattori, eventuali informazioni sui diritti d’autore, gli autori che vi hanno collaborato e i contributi più significativi da un punto di vista storico-culturale.

Nel campo “Note” si fa riferimento alla fonte primaria su cui è stato eseguito lo spoglio ed eventuali osservazioni tecniche su numeri specifici (dattiloscritti, manoscritti, notizie sulla reperibilità di alcuni fascicoli). Per le riviste uscite in pochi numeri si è provveduto a dare informazioni sul numero totale delle pagine dei fascicoli nel campo aggiuntivo “Numero pagine totali”.

Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.

Raccolte e bollettini Samizdat: è stato schedato un numero limitato di argomento storico, letterario e artistico. Le raccolte e i bollettini sono stati scelti per la loro rilevanza e usciti tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta. Nello specifico, si tratta di Chronika tekuščich sobytij (Cronaca degli eventi correnti), Pamjat’ (Memoria) e Protalina. Di queste è stato eseguito lo spoglio completo sulla base dell’archivio online di Memorial Internazionale http://old.memo.ru/history/diss/chr/ per la Chronika tekuščich sobytij e per Pamjat’ (https://www.memo.ru/ru-ru/events/calendar/160#list).

All’interno delle schede delle raccolte e dei bollettini sono riportati i seguenti campi: Titolo, Data di pubblicazione, Luogo di edizione, Descrizione, Promotori, Autori, Tipo di contributi, Note, Bibliografia.

Nel campo “Data di pubblicazione” si riporta l’anno (o gli anni) in cui la raccolta o i bollettini hanno visto la luce.

Nel campo “Luogo di edizione” si indicano le città presso cui sono stati pubblicati la raccolta o i bollettini. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo così come compare sul periodico (es. Leningrad à Leningrado, anziché San Pietroburgo).

Nel campo “Descrizione” si presenta la storia delle raccolte e dei bollettini (quando e come sono circolati), gli eventi e gli argomenti cui si riserva maggiore attenzione, gli autori che vi hanno collaborato e i contributi più significativi da un punto di vista storico-culturale. Per la Cronaca degli eventi correnti si è prestato maggiore attenzione agli avvenimenti, i fatti processuali riguardanti personalità del mondo dell’arte, della letteratura e della cultura.

Nel campo “Promotori” si indicano i nominativi delle personalità grazie alle quali hanno preso vita le raccolte e i bollettini.

Nel campo “Autori” si riportano i nominativi delle maggiori personalità che hanno collaborato con le raccolte (nel caso dei bollettini, non vi è un riferimento agli autori).

Nel campo “Tipo di contributi” si segnalano i contributi che trovano spazio nelle raccolte (nel caso dei bollettini, essi hanno un ruolo del tutto periferico).

Nel campo “Note” si riportano notizie relative a esemplari o a fonti archivistiche utili per ulteriori ricerche.

Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.

 

Nella sottocategoria Samizdat > Opere si è limitato il fenomeno principalmente al filone letterario delle opere testimoniali sulle repressioni politiche sovietiche, un filone tematicamente omogeneo e per ragioni evidenti, particolarmente rappresentativo delle opere circolate in samizdat. Al momento si sono escluse le opere letterarie firmate da autori del modernismo russo, opere che in alcuni casi sono state pubblicate in tamizdat e che, quindi, sono inserite nell’apposita sezione Tamizdat.

I campi sono qui i seguenti: Autore, Anni di redazione, Luogo di prima edizione, Descrizione, Edizioni in lingua russa, Traduzioni, Bibliografia, e Filmografia, quando reperibile.

Nella categoria Tamizdat si articola un’ulteriore suddivisione che contempla le riviste (Periodici) e le opere e antologie pubblicate oltre i confini nazionali (Opere e antologie), scelte in base a un criterio di rilevanza, anche in considerazione delle diverse fasi politiche culturali in Unione Sovietica. Per questo al momento sono stati schedati i casi più rappresentativi del fenomeno.

Tamizdat > Periodici: i campi sono i medesimi delle riviste di Samizdat. Periodici, con la sola aggiunta, rispetto ai periodici del Samizdat, di griglie di spoglio, effettuati sui periodici italiani, limitati al tema oggetto di questo progetto.

Tamizdat > Opere e antologie: al momento ospita un numero limitato di edizioni non periodiche del Tamizdat ovvero antologie/miscellanee/collettanee pubblicate “una tantum” (attualmente circoscritte al caso di Metropol’, da noi classificato in questa sede come [antologia]) e opere letterarie circolate prima clandestinamente in Urss, clandestinamente o meno recapitate all’estero, e successivamente date alle stampe fuori dai confini sovietici. All’interno delle schede delle opere letterarie sono riportati i seguenti campi: Titolo, Anno/i di redazione, Anno di prima pubblicazione, Casa editrice o Rivista, Luogo di edizione, Descrizione, Edizioni in lingua russa, Traduzioni, Bibliografia e Note.

Nel campo “Anno/i di redazione” si indica l’anno (o gli anni) di stesura dell’opera.

Nel campo “Anno di prima pubblicazione” è indicato l’anno in cui l’opera è stata pubblicata per la prima volta. In questo campo si fa inoltre riferimento a eventuali tagli cui l’opera è stata sottoposta (se è stata pubblicata o meno in forma integrale), nonché alla lingua in cui è stata pubblicata per la prima volta.

Nel campo “Casa editrice” o “Rivista” è indicata la sede editoriale (sia stata essa casa editrice o rivista) presso cui l’opera è stata pubblicata e, laddove possibile, la collana in cui essa è stata inserita.

Nel campo “Luogo di edizione” si riporta la o le città presso cui è stata pubblicata l’opera. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo così come compare sul frontespizio (es. Leningrad à Leningrado, anziché San Pietroburgo).

Nel campo “Descrizione” viene ricostruita la storia editoriale dell’opera, facendo riferimento alle varie edizioni e alle personalità che hanno contribuito alla pubblicazione, indicando l’eventuale circolazione in samizdat. Vengono inoltre descritte sinteticamente le vicende che hanno portato alla prima pubblicazione, nonché alle prime pubblicazioni in lingua russa.

Nel campo “Edizioni in lingua russa” sono riportate le edizioni in cui l’opera è comparsa in russo. Nel campo è altresì indicato se l’opera è stata pubblicata o meno in forma integrale.

Nel campo “Traduzioni” si riportano tutte le traduzioni nelle maggiori lingue occidentali in cui è comparsa l’opera, indicando tra parentesi tonde il luogo di edizione, la casa editrice e il traduttore.

Nel campo “Bibliografia” si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.

Nel campo “Note” si riportano particolari osservazioni relative a esemplari rinvenuti dell’opera e/o a fonti archivistiche.

All’interno della scheda di Metropol’ sono riportati i seguenti campi: Titolo, Data di pubblicazione, Luogo di edizione, Descrizione, Promotori, Autori, Tipo di contributo, Note e Bibliografia. Il contenuto dei campi è il medesimo dei bollettini e delle raccolte.

L’ultima categoria è dedicata al Magnitizdat, termine adottato ex-post per indicare il vasto ambito della diffusione clandestina di materiali audio su supporto magnetico. Si articola in un numero di voci e relative schede, che offrono una descrizione generale del fenomeno per tipologie di supporto e contenuti. In questa sezione un contributo a parte è costituito dall’intervista a Pëtr Trubeckoj, attualmente il più importante collezionista e archivista di “magnitizdat” in Russia.

 

Il secondo pilastro – Editoria autorizzata – ospita quelle Pubblicazioni che avvennero nel circuito dell’editoria sovietica ufficiale, ma che per contenuto fanno riferimento a un sistema culturale diverso da quello ufficiale, coerente col seppur avvizzito canone del Realismo Socialista e con le aspettative del PCUS in tema di politica culturale. Sono quindi prodotti culturali di voci a vario titolo del “dissenso”, ma che beneficiarono di un canale “ufficiale” per la loro diffusione nella società dei lettori.

I campi di queste schede sono Data (intendendo con essa la data di pubblicazione), Luogo di edizione (per cui valgono le medesime indicazioni del relativo campo delle schede delle altre sezioni), Curatori, Prefazione, Numero di pagine, Tiratura, Descrizione, Bibliografia.

 

Nel terzo pilastro – Luoghi di ritrovo – si traccia una mappa dei punti di incontro di Mosca e Leningrado (appartamenti privati, luoghi pubblici come piazze e strade) più significativi per la diffusione di una cultura indipendente sul territorio sovietico.

Nelle schede degli appartamenti privati sono stati inseriti i seguenti campi: Luogo, Legenda (in cui si riportano i lessemi russi con cui si indicavano, e tutt’oggi si indicano, quei luoghi specifici), Descrizione (in cui si fornisce una breve storia delle iniziative avvenute nell’ambito degli appartamenti e dei loro promotori), Bibliografia (riportante segnalazioni bibliografiche e di approfondimento).

Nelle schede delle piazze e delle strade sono stati, invece, inseriti i seguenti campi: Date (indicanti le date in cui sono state organizzati eventi e iniziative), Luogo, Partecipanti, Iniziative editoriali (legate alla fondazione e alla diffusione di riviste e almanacchi, qualora presenti), Descrizione (con una ricostruzione della storia del luogo, delle iniziative ospitate e dei loro promotori) e Bibliografia.

Nel quarto pilastro – Cronologia eventi – si registrano le principali iniziative, di varia tipologia promosse e realizzate sia da protagonisti della ‘seconda cultura’ (vtoraja kul’tura), sia da esponenti della cultura e della scienza sovietiche a vario titolo impegnati nel processo di democratizzazione del paese. Gli eventi indicizzati in questa sezione sono limitati alle manifestazioni culturali esaminate e descritte nelle apposite sezioni del sito (area orientale). Cliccando sui vari link si verrà indirizzati alle relative schede.