21 Sep Lotta poetica
DATA INIZIO:
1971
DATA FINE:
1987
LUOGO:
Brescia
DIRETTORE:
Paul De Vree, Sarenco
REDAZIONE:
Alain Arias-Misson, Gianni Bertini, Julien Blaine, Jean-Francois Bory, Paul De Vree, Jochen Gerz, Sten Hanson, Ewerdt Hilgeman, Bengt Emil Johnson, Peter Mayer, Henry Martin, Eugenio Miccini, Nahl Nucha, Michele Perfetti, Carlo Alberto Sitta, Miroljub Todorovic, Jiri Valoch, Franco Verdi, Nicholas Zurbrugg.
DESCRIZIONE:
La rivista «Lotta poetica» nasce nel 1971 a Brescia su iniziativa di Sarenco e Paul De Vree con l’obiettivo di costituire un organo di diffusione della poesia visiva e delle più recenti sperimentazioni poetiche a livello internazionale. La prima serie, diretta dagli stessi Sarenco e De Vree, vede l’uscita di 50 numeri fino al 1975, divisi in 26 fascicoli, pubblicati a cadenza mensile; nella redazione sono presenti Eugenio Miccini – che è indicato come direttore responsabile ai fini di legge -, Carlo Alberto Sitta, Michele Perfetti, Jochen Gerz, Nicholas Zurbrugg, Peter Mayer, Jiri Valoch, Miroljub Todorovic, Nahl Nucha, Ewerdt Hilgeman, Bengt Emil Johnson. Nell’editoriale del primo numero Sarenco spiega che il progetto nasce dalla constatazione che le pur numerose riviste nate negli anni precedenti con scopi simili in diversi paesi si sono rivelate esperienze dispersive e scarsamente incisive nel dibattito internazionale, principalmente a causa di una diffusione editoriale limitata. Tra queste compaiono riviste come «Tèchne» e «Approches», ma anche «De Tafelronde» di Anversa e «Amodulo» di Brescia, dirette rispettivamente dagli stessi De Vree e Sarenco, i quali decidono, con «Lotta poetica», di unire le forze delle edizioni Tafelronde e Amodulo per garantire periodicità regolare e larga distribuzione alla rivista. Nello stesso editoriale Sarenco descrive dettagliatamente i mezzi di finanziamento del periodico per sottolineare l’assoluta indipendenza di «Lotta poetica» dal mercato editoriale ufficiale, rimarcata dal rifiuto di accogliere la pubblicità di qualunque tipo sulle pagine della rivista, coerentemente con gli obiettivi politici con cui essa nasce. Si legge infatti che lo stesso titolo della testata indica l’impegno degli artisti e dei poeti coinvolti per «impostare una battaglia continua a due livelli: a) a livello linguistico per la distruzione delle strutture culturali della società borghese; b) a livello politico a fianco dell’avanguardia della classe operaia e del movimento degli studenti» (Sarenco, Editorial 1, n. 1, 1971, p. 3). Nel secondo editoriale del primo numero, De Vree sottolinea che la poesia contemporanea ha bisogno di «une réforme totale de conception (sensitivité collective, participation de l’interprétant, refonte du langage, fusion des disciplines), veut-elle enfin pénétrer plus directement et plus profondément dans toutes les couches sociales» (P. De Vree, Editorial 2, n. 1, 1971, p. 4). La riforma delle strutture poetiche di cui la rivista si fa promotrice, che si stabilisce in primo luogo sulla base dell’intersezione tra codici differenti e dell’“apertura” nei confronti del fruitore, è dunque finalizzata alla riforma dell’esistente e si costituisce come azione rivoluzionaria, ovvero come «mezzo di trasformazione attiva della società» (Sarenco, Paul De Vree, Editoriale, n. 8, 1972, p. 4). In questo senso la direzione ideologica assunta da «Lotta poetica» sarà marcatamente quella del marxismo-leninismo, così come Sarenco spiega in diversi interventi in cui stabilisce la necessaria identità tra la posizione artistica d’avanguardia e la politica d’avanguardia per l’affermazione della dittatura del proletariato, sostenendo che l’artista si deve gettare nel vivo delle lotte politiche (si vedano in particolare Avanguardia artistica avanguardia rivoluzionaria, n. 4, 1971, e A proposito d’avanguardia e di marxismo-leninismo, n. 11, 1972). Si deve segnalare, a questo proposito, che la rivista accoglie frequentemente i comunicati della Lega marxista-leninista d’Italia, tra cui si ricorda quello in merito al caso di Pinelli comparso sul n. 4 del 1972. Sul n. 8 dello stesso anno, la discussione sulla funzione rivoluzionaria della poesia verbo-visiva si allarga a molti dei principali protagonisti del movimento come Miccini, Perfetti, Franco Vaccari e Emilio Isgrò. Oltre che dall’impegno politico dichiarato, la prima serie risulta fortemente caratterizzata dalla polemica contro la conceptual art, considerata un plagio della poesia visiva (cfr. Sarenco, G. Bertini, Poesia visiva e conceptual art/un plagio ben organizzato, n. 1, 1971, ma la questione si ripropone quasi ad ogni numero) e da aspre polemiche contro eventi e espressioni istituzionalizzate e mercificate dell’arte, in particolare contro la Biennale di Venezia. Al fianco della presentazione di mostre e riviste, «Lotta poetica» ospita anche degli speciali dedicati alla situazione della poesia in diversi paesi e accoglie fotografie e documenti relativi a manifestazioni poetiche e performance internazionali, potendo contare sulla collaborazione di numerosi redattori dall’estero. Vengono inoltre costantemente presentate ai lettori opere di poesia visiva di autori italiani e internazionali, tra cui alcuni collaboratori di «Tèchne» come – oltre ai già menzionati Miccini, Isgò, Perfetti e Pignotti – Tommaso Kemeny, Lucia Marcucci, Clemente Padin e Jiri Valoch. Compaiono poi frequentemente quelle forme di poesia pensate come interventi performativi o istallazioni plastiche negli spazi urbani (si vedano in particolare i public poem di Arias-Misson riportati sul n. 13-14, 1972). A partire dal n. 34-35-36 del 1974 la redazione annuncia un cambiamento nella struttura della rivista, che da questo momento abbandona il terreno dell’informazione relativa agli “avvenimenti” per concentrarsi sull’approfondimento di alcuni “valori”, attraverso la realizzazione di numeri monografici dedicati a singoli temi o artisti: tra questi compiono De Vree, Bory, Arias-Misson, Jiri Kolar, Joseph Beuys e Enrico Baj. Dopo la cessazione della prima serie nel 1975, la rivista riprende le pubblicazioni nel febbraio del 1982 con una nuova serie che conta 24 numeri editi fino al 1984. Il nuovo direttore responsabile è Anna Guglielmi, mentre unico direttore artistico è Sarenco; la redazione è composta da Miccini, Arias-Misson, Henri Martin, Franco Verdi, Jean-Francois Bory e Julien Blaine. Oltre alla presentazione di opere e artisti di poesia visiva e sonora, nonché di altre sperimentazioni interdisciplinari, la seconda serie è caratterizzata dalla presenza di numerose interviste dedicate agli artisti della scena internazionale e dalla riflessione sulle avanguardie del ‘900, dalle avanguardie storiche alla poesia visiva. Si deve poi segnalare la rassegna stampa sulla mostra itinerante Logomotives (1963-1983), che raccoglie opere di Arias-Misson, Blaine, Bory, De Vree, Miccini, Sarenco e Verdi, di cui Sarenco offre una ricostruzione nel n. 22, 1984 (cfr. in merito anche il n. 18, febbraio 1984 e il supplemento al n. 14, 1983), e la presenza di aspre polemiche contro la transavanguardia e l’ipermanierismo, che si ritrovano anche nella terza serie della rivista. In quest’ultima, composta di soli due fascicoli editi nel 1987, si verifica anche l’avvio di una discussione sul postmodernismo. Il titolo della rivista viene ripreso nuovamente da Sarenco nel 2009 con un volume dedicato all’arte africana e asiatica, indicato come quarta serie di «Lotta poetica», e nel 2012 con «New Lotta poetica», un nuovo periodico che viene affiancato da un CD di poesia sonora e da un DVD di “cinema d’artista”, il cui numero di copie varia in base al numero degli abbonati.
BIBLIOGRAFIA:
Sulla storia della rivista si vedano G. Maffei, P. Peterlini, Riviste d’arte d’avanguardia: esoeditoria negli anni Sessanta e Settanta in Italia, Bonnard, Milano 2005, e il catalogo della mostra Lotta poetica: il messaggio politico nella poesia visiva 1965-1978, a cura di B. Carpi De Resmini, Iacobelli, Guidonia Montecelio 2017; si rimanda inoltre alla scheda dedicata alla rivista sul sito http://www.verbapicta.it (22/07/2019) a cura di Federico Fastelli. Su «New Lotta poetica» si veda il sito della Fondazione Sarenco, http://www.fondazionesarenco.com/ (22(07/2019).
[Giovanna Lo Monaco]
[scheda aggiornata al 22 luglio 2019]