29 Jan [rivista] Iskusstvo kommuny
[L’arte della comune]
DATA INIZIO:
15 settembre 1962
DATA FINE:
16 marzo 1963
LUOGO DI EDIZIONE:
Mosca
REDATTORI:
Vitalij Gribkov, Jurij Frejdin, Vladimir Petrov, Lev Melamid
NUMERI TOTALI:
14
DESCRIZIONE:
Promosso da un gruppo di studenti moscoviti (Vitalij Gribkov, Vladimir Petrov – più tardi entrambi redattori di «Metki» – e Lev Melamid), il periodico uscì con cadenza pressoché quindicinale e pubblicò principalmente saggi di carattere teorico-letterario appartenenti, pur se spesso non firmati, a Petrov e Jurij Frejdin (anch’egli penna di «Metki») .
Attraverso il recupero del titolo «Iskusstvo kommuny» il periodico intendeva proseguire l’attività dell’omonima rivista diretta da Osip Brik, Nikolaj Punin e Natan Al’tman, pubblicata dalla sezione per le arti figurative del Narkompros a Pietrogrado tra il 1918 e il 1919 e uscita in 19 numeri (il logo riportato in copertina era, infatti, un rimando all’edizione di fine anni ’10). Per tale ragione il primo fascicolo iniziò la sua numerazione dal n. 20 (datato 15 settembre 1962).
Scopo della rivista era tornare a riflettere sul significato di una «nuova arte», elaborare nuovi strumenti e metodologie di studio della poesia e della prosa soprattutto contemporanea, tenendo in considerazione esperienze artistiche sovietiche, ma anche occidentali, specialmente la cultura beat, entrata a far parte della società culturale russa (nell’articolo «Pust’! (Russkie bitniki)» del n. 30, febbraio 1963 si parla, infatti, di «beatniki russi»).
Nei contributi anonimi Poėzija segodnjašnego dnja (La poesia di oggi, primo numero del 15 settembre 1962) e Neobchodimosti teorii (Bisogno di teoria, terzo e quarto numero del 13 e del 27 ottobre 1962) l’autore – verosimilmente Petrov o Frejdin – dedicava un’attenzione privilegiata alla necessità di studio dell’arte in generale da un punto di vista teorico (in polemica con un articolo di V. Mejlach uscito su «Literaturnaja gazeta» nell’ottobre 1962) e al bisogno di analisi della poesia contemporanea con particolare riferimento all’esperienza del giovane scrittore Andrej Voznesenskij. Secondo l’autore, attraverso la poesia di Voznesenskij, era possibile comprendere le caratteristiche formali ed estetiche della nuova generazione di poeti, desiderosa di recuperare la tradizione e rinnovarla.
I fascicoli venivano pubblicati senza un indice (solo nell’ultima pagina del n. 27 (1962) e del n. 33 (1963) si offrirono gli indici completi dei nn. 20-27 e 28-33) ed erano presentati e discussi il sabato sera, quando avevano luogo gli incontri tra vari ospiti raccolti da Petrov e Frejdin.
NOTE:
La schedatura è stata condotta sulla base della collezione samizdat dell’Università di Toronto https://samizdatcollections.library.utoronto.ca/islandora/object/samizdat:ik (01/2018)
BIBLIOGRAFIA:
V.Parisi, Il lettore eccedente. Edizioni periodiche del samizdat sovietico. 1956-1990, Il Mulino, Bologna 2013, pp. 175-181.
[Giuseppina Larocca]
[scheda aggiornata al 19 gennaio 2018]
© Le immagini sono disponibili sul sito:
https://samizdatcollections.library.utoronto.ca/islandora/object/samizdat:root e sono state concesse dall’Istituto per gli studi dell’Europa orientale presso l’Università di Brema (Forschungsstelle Osteuropa an der Universität Bremen).