[rivista] Obvodnyj kanal

[rivista] Obvodnyj kanal

Nell'immagine, l'indice di «Obvodnyj kanal» n.4, 1983.
Da M. Sabbatini, "Quel che si metteva in rima"..., p. 451

 

Data inizio:
1981

Data fine:
1993

Luogo di edizione:
Leningrado

Redattori:
Kirill Butyrin, Sergej Stratanovskij

Principali collaboratori:
Boris Rochlin, G. Benevič, A. Židkov, N. Il’in (Mal’čevskij)

Numeri totali:
19

Descrizione:
Il periodico «Obvodnyj kanal» esce a Leningrado tra il 1981 e il 1993. A capo della redazione si distingue Kirill Butyrin, supportato da Sergej Stratanovskij, che cura la sezione di poesia, e da Boris Rochlin, che cura la sezione di prosa. Rochlin, cui va riconosciuto il merito di aver contribuito all’avvio del progetto editoriale, ben presto esce dalla redazione. «Obvodnyj kanal» è la prosecuzione naturale di  «Dialog», rivista diretta da Butyrin e Stratanovskij, di cui escono tre numeri tra il 1979 il febbraio 1981. La redazione, nell’intento di ampliare un dialogo a più voci e di innalzare il livello della discussione su temi letterari, filosofici e di attualità culturale, lancia la nuova veste editoriale del tolstyj žurnal che porta come titolo il toponimo di un luogo per molti aspetti simbolico nella geografia pietroburghese dell’epoca. Il canale Obvodnyj rappresenta il limite tra la Leningrado industriale, periferica e sovietica e il centro storico della città, che dal punto di vista storico e urbanistico conserva i segni connotanti l’identità petrina e prerivoluzionaria. Non è un caso che molti autori non ufficiali di Leningrado trovino ispirazione da questo luogo, tra questi lo stesso Stratanovskij, Elena Švarc e Aleksandr Mironov, che vivono nel quartiere adiacente al canale. La rivista si prefigge lo scopo di mettere a confronto le istanze estetiche della contemporaneità, con la ricerca di una identità storico-culturale più ampia e autentica rispetto a quella contingente dell’ideologia sovietica. Altro merito è di stimolare il dialogo tra le diverse anime della cultura non ufficiale leningradese e moscovita. Da notare anche come la rivista nasca contemporaneamente al Klub-81 di Leningrado e contestualmente a una recrudescenza della censura verso le iniziative del samizdat, che aveva portato già alla chiusura dei progetti di «37» e di «Severnaja počta». Alle rubriche di prosa, poesia, critica letteraria e traduzione, si affiancano in modo sempre più importante contributi sulle arti figurative, la filosofia e di polemica ideologica, estetica o di pensiero storiosofico.  Inizialmente prevale l’interesse per il genere poetico e per la critica letteraria. Già nel secondo e quarto numero vi trovano spazio i poeti moscoviti Dmitrij Prigov, Lev Rubinštejn, Ol’ga Sedakova, Bachyt Kenžeev, Genrich Sapgir, Jurij Kublanovskij. Preminente è il numero di poeti leningradesi, tra cui si distinguono Dmitrij Bobyšev, Leonid Aronzon, Elena Švarc, Aleksandr Mironov, Viktor Krivulin, Elena Pudovkina, Oleg Ochapkin, Vladimir Ėrl’, Elena Ignatova e i più giovani Vasilij Filippov e Sergej Zav’jalov. Vengono pubblicate come appendice singole raccolte, tra cui spiccano le opere di Elena Švarc Korabl’ (La nave),  Kniga malenkich poėm (Il libro dei poemetti) e Trudy i dni Lavinii (Opere e giorni di Lavinia), con queste ultime due che escono nel 1984. Anche le opere in prosa trovano spazio, in particolare quelle di giovani scrittori leningradesi, quali M. Berg, B. Kudrjakov, B. Dyšlenko, E. Zvjagin, ma anche di celebri scrittori stranieri come George Orwell, tradotto e pubblicato sul nono numero di «Obvodnyj kanal» del 1986. Tra i poeti stranieri si distinguono le traduzioni di John Donne, William Blake o del tedesco Stefan George. Per quanto riguarda la critica letteraria e la saggistica, sul quarto numero del 1983 Elena Ignatova presenta un lungo saggio dal titolo Kto my? (Chi siamo?), dove si propone una ampia riflessione sull’identità della “seconda cultura” e sulla necessità di riconoscersi come  “letterati non ufficiali”, in un contesto sovietico ormai scevro di aspettative, che distingue la nuova generazione rispetto a coloro che negli anni Sessanta ancora nutrivano la speranza e l’ambizione di appartenere alla cultura ufficiale.  Sul nono numero del 1986, in una sezione dedicata, dal titolo Velimir Chlebnikov segodnja (Velimir Chlebnikov oggi), si offre ampio spazio alla figura di Velimir Chlebnikov, nonché alla sua influenza e ricezione nella contemporaneità, attraverso un questionario che coinvolge molti autori leningradesi e moscoviti. Con il questionario sul poeta futurista si ripete la positiva esperienza della precedente inchiesta sul simbolista Blok, dal titolo Anketa ob Aleksandre Bloke (Questionario su Aleksandr Blok), proposta da Stratanovskij e Butyrin nel terzo numero di «Dialog» del febbraio 1981. Ad animare la polemica e il dibattito sulla poesia leningradese, si distingue il lungo saggio di Evgenij Pazuchin dedicato alla peculiarità della poesia religiosa, propria di autori pietroburghesi del calibro di A. Mironov, O. Ochapkin, S. Stratanovskij, E. Švarc. Involontariamente sembra il preludio a un taglio sempre più ‘tendenzioso’ della rivista.  In effetti, nella seconda metà degli anni Ottanta la questione religiosa, filosofica e nazionale trovano un crescente ampio riscontro, in particolare dopo che Sergej Stratanovskij, a partire dall’undicesimo numero, nel 1987, sceglie di prendere le distanze dalla redazione. Rispetto ai propositi iniziali, già dichiarati in «Dialog», dove l’intento di Kirill Butyrin e Sergej Stratanovskij era di dare voce alle istanze del pensiero liberale e ad un confronto pluralista, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta la rivista assume sempre più le sembianze del pensiero conservatore del caporedattore Butyrin. A Kirill Butyrin va riconosciuto il merito di aver portato sulla rivista i principali nomi della cultura non ufficiale dell’epoca, di aver raccolto e organizzato gran parte dei materiali da pubblicare, di aver dato ampio spazio alla critica letteraria. Egli stesso, nel corso degli anni Ottanta guida la sezione di critica del Klub-81, e sulle pagine di «Obvodnyj kanal» pubblica lunghi articoli di critica, firmandosi con lo pseudonimo K. Mamontov, tra questi sul primo numero del 1981 emerge un saggio dedicato alla poesia di Stratanovskij e sul secondo numero, nel 1982, si ricorda il saggio Posle Vysockogo (Dopo Vysockij), dedicato al fenomeno del poeta cantautore Vladimir Vysockij, scomparso di recente. Sempre a Butyrin appartiene l’idea di pubblicare un fascicolo allegato alla rivista, dedicato alle traduzioni di opere letterarie, di critica, di culturologia, teologia e di filosofia, che porta il titolo di «Most».  Di questo allegato ad «Obvodnyj kanal» escono sei numeri tra il 1987 e il 1991. Insieme a K. Butyrin collaborano a questo progetto di traduzioni G. Benevič, A. Židkov, N. Il’in (Mal’čevskij). Con la crisi politica e dell’ideologia sovietica, sulla pagine di «Obvodnyj kanal» diventano sempre più attuali la questione religiosa e nazionale, riconosciuti come due elementi essenziali per la rinascita dell’identità russa. Con tali presupposti Butyrin continua il dibattito sulla rivista sino all’inverno del 1991, quando esce il diciottesimo numero. Nonostante la fine dell’Unione Sovietica e della censura, nel corso del 1993 egli decide di raccogliere i materiali anche per un diciannovesimo numero, che circolerà solo tra un ristretto numero di lettori.

Note:
La rivista di regola esce con un numero di pagine dalle 200 alle 300. La schedatura è stata condotta sulla copia digitalizzata del progetto di studi sul dissenso e sul samizdat dell’Università di Toronto (https://samizdatcollections.library.utoronto.ca/islandora/object/samizdat%3Aobvodnyikanal). Le copie originali sono conservate presso il Memorial di San Pietroburgo, la Biblioteca Nazionale di San Pietroburgo e presso  Forschungsstelle Osteuropa – FSO Centro di Ricerca sull’Europa Orientale dell’Università di Brema (https://www.forschungsstelle.uni-bremen.de/)

Bibliografia:
K. Butyrin, U istokov Obvodnogo kanala, in Samizdat (Po materialam konferencii “30 let nezavisimoj pečati. 1950-80 gody. S. Peterburg, 25-27 aprelja 1992 g.), red.-sost. V. Dolinin, B. Ivanov, Sankt-Peterburg, Nic Memorial, 1993, pp. 124-129.
K. Butyrin, S. Stratanovskij (a cura di), Pamjati Kirilla Butyrina, Sankt-Peterburg, Juolukka, 2017, pp. 460.
V. Parisi, Il lettore eccedente. Edizioni periodiche del samizdat sovietico, 1956-1991, Il Mulino, Bologna 2013.
M. Sabbatini, Interv’ju s Sergeem Stratanovskim (Sankt Peterburg 10 marta 2003), in Pietroburgo capitale della cultura russa, a cura di Antonella d’Amelia, Collana di Europa Orientalis, Salerno 2004, pp. 247-251.
M. Sabbatini, “Quel che si metteva in rima”: cultura e poesia underground a Leningrado, Collana di Europa Orientalis, Salerno 2008, pp. 226-234.
M. Sabbatini, Obvodnyj kanal v mifopoėtike Sergeja Stratanovskogo 1970-1980-ch gg., in Vtoraja kul’tura. Neoficial’naja poėzija Leningrada v 1970-1980-e gody, Materialy meždunarodnoj konferencii (Genève, 1-3/03/2012), Sost. i nauč. red.: J.-F. Jaccard, V. Friedli, J. Herlt, red. P. Kazarnovskij, Izdatel’stvo Rostok, Sankt-Peterburg 2013, pp. 267-308.
Samizdat Leningrada. 1950-1980-e: Literaturnaja ėnciklopedija, pod obšč. redakcii D.Ja. Severjuchina, Moskva 2003, pp. 435-436.

[Marco Sabbatini]
[scheda aggiornata al 27 maggio 2019]