TEL QUEL

TEL QUEL

DATE:
1960-1982

LUOGO:
Parigi

PROMOTORI:
Jean-Louis Baudry, Jean-Pierre Faye, Julia Kristeva, Marcelin Pleynet, Jean Ricardou, Jacqueline Risset, Denis Roche, Philippe Sollers, Jean Thimbaudeau .

CONVEGNI
1963: Cérisy-la-Salle: Une littérature nouvelle?; direzione dei lavori: Michel Foucault; partecipanti: Jean-Louis Baudry, Jean-Pierre Faye, Marcelin Pleynet, Philippe Sollers, Jean Thibaudeau, Henry Mathews, Claude Ollier, Jean Cayrol, Giuseppe Ungaretti, Edoardo Sanguineti.
1966: Saint-Germain-des-Prés: Sade; partecipanti: Pierre Klossowski, Michel Tort, Philippe Sollers.
1972: Cérisy-La-Salle: Artaud; direzione dei lavori: Philippe Sollers; partecipanti: Charles Grivel, Roland Houde, Julia Kristeva, Georges Kutukdjian, Bernard Lamarche-Vadel, Pierre Malandain, Claude Minière, Marcelin Pleynet, Philippe Sollers, Raïssa Tarr, Dagny Wasmund, Aage Brandt, Eric Clemens, Charles Grivel, Sylvère Lotringer, Françoise Panoff, Guy Scarpetta, Irène Tschinka, Mary Ann Caws, Georges Kutukdjian, Pierre Guyotat, Maurice De Gandillac, Stanislas Ivankow, Denis Roche, Xavière Gauthier, Jean-Louis Houdebine, Jacques Henric, Françoise Gaillard, Laure Garcin, Frans De Haes, Pierre Malandain, Françoise Panoff, Evelyne Bachellier, Cécile Burgaud, Claude Perruchot.
1972 : Cérisy-la-Salle: Bataille. direzione dei lavori: Philippe Sollers; partecipanti: Mira Baciu, Roland Barthes, Jean-Louis Baudry, Jean-Marie Benoist, Aage Brandt, Mary Ann Caws, Eric Clemens, Sergio Finzi, Françoise Gaillard, Marguerite Girard, Charles Grivel, Frans de Haes, Denis Hollier, Anne-Marie Houdebine, Jean-Louis Houdebine, Julia Kristeva, Arthur Leroy, Christian Limousin, Sylvère Lotringer, Pierre Malandain, Eric de Marez-Oyens, Claude Minière, Françoise Panoff, Marcelin Pleynet, Denis Roche, Guy Scarpetta, Philippe Sollers, Gérard Vallerey, François Wahl.

RIVISTE
«Tel Quel» (1960-1982)

CASE EDITRICI
Seuil (Collana «Tel Quel» diretta da Philippe Sollers)

DESCRIZIONE
«Tel Quel» è stata una delle principali riviste europee del secondo Novecento. Il comitato editoriale, governato dalla figura tanto carismatica quanto autoritaria di Philippe Sollers, ha visto l’avvicendamento di numerosi protagonisti della vita culturale, letteraria e filosofica francese. Con la dicitura Gruppo di Tel Quel si può intendere il nocciolo compatto di tale comitato, costituito, in sostanza, da Sollers, Pleynet, più tardi affiancati da Risset e Kristeva. Faye, Thimbaudeau, Ricardou, Roche e Baudry ne hanno fatto parte fino all’inizio degli anni Settanta. Nel corso del ventennio ’60-’80 il Gruppo di Tel Quel ha svolto un lavoro cruciale di promozione culturale, contribuendo allo sviluppo della moderna teoria della letteratura e attraversando in maniera originale le principali correnti critiche del periodo, dallo strutturalismo alla semiotica, dagli studi post-freudiani al marxismo, dalla critica del discorso di Foucault al decostruzionismo. Oltre alla rivista, al gruppo fa capo anche l’omonima collana di Seuil. Barthes vi pubblica Essais Critiques, Critique et vérité, S/Z, Sade, Fourier, Loyola, Le plaisir du texte e Fragments d’un discours amoureux; Derrida L’Écriture et la Différence e La Dissémination; Genette Figures I e II; Todorov cura l’essenziale Théorie de la littérature. Textes des formalistes russes. Ovviamente i membri del gruppo vi destinano le loro opere più importanti. Escono inoltre per la collana alcune importanti traduzioni, come quella del Capriccio italiano di Sanguineti, nella versione di Thimbaudeau. Il gruppo, all’origine sostanzialmente impolitico, si avvicina nel corso degli anni Sessanta alle posizioni materialistiche del marxismo, per sposarne una versione progressivamente più massimalista e intransigente. Nell’autunno del 1968, il gruppo Tel Quel, affiancato da Foucault, Barthes e Derrida pubblica il volume Théorie d’ensemble. L’opera si propone come una sorta di manifesto collettivo volto a «unificare la riflessione teorica e scatenare da lì una sovversione generalizzata», come afferma Sollers nell’introduzione. Alla letteratura viene assegnato il ruolo fondamentale di strumento di liberazione delle coscienze dall’alienazione. Attraverso la teoria (scienze del linguaggio, filosofia e psicoanalisi) si deve liberare il potere antireificante della finzione. Viene così creato il Gruppo di Studi Teorici (GET), che organizza conferenze pubbliche, attraendo un pubblico ampio nella città di Parigi. Tel Quel si schiera a difesa dell’evento rivoluzionario avviato dal maggio francese, contribuendo in maniera attiva al dissenso culturale espresso, d’altra parte, da molteplici posizioni, in quegli anni. La politicizzazione del Gruppo consente in un primo momento un avvicinamento al Partito Comunista Francese. Tuttavia, in seguito ad alcuni scontri con Louis Aragon e alla difesa dei volumi Eden eden eden di Pierre Guyotat e soprattutto di De la Chine di Maria Antonietta Macciocchi da parte di Sollers e compagni, la collaborazione si rompe e Tel Quel si sposta su posizioni filo-maoiste, già coltivate da Sollers dal 1966. Nel maoismo, infatti, Sollers vede la soluzione dell’impossibile dialettica, tipica del marxismo sovietico e quindi del Partito Comunista Francese, tra ortodossia e revisionismo. Il maoismo appare inoltre come il superamento del sistema iperburocratizzato dell’URSS: un comunismo nato dalla libertà di critica e di espressione individuale allegorizzata dai Dazibao. La svolta “cinese” provocherà un terremoto interno al gruppo: Faye, Thimbaudeau, Ricardou, Baudry e Roche si allontaneranno, uno dopo l’altro. Il massimalismo politico di Sollers avrà tuttavia vita breve. Alla metà degli anni Settanta, dopo l’uscita di Arcipelago Gulag, il Gruppo metterà in discussione l’efficacia del pensiero marxista-leninista. Già nel 1977 Sollers può dichiarare conclusa e fallita l’esperienza rivoluzionaria comunista e, con essa, la logica, tipicamente moderna, di un progresso lineare, nelle arti come nella società. La conseguenza è che Tel Quel, sempre in anticipo rispetto alla temperie culturale, si trova di colpo avversata dalle destre come dalla sinistra comunista, e per di più tanto dai vecchi formalisti, quanto dai nuovi critici militanti.

BIBLIOGRAFIA
Per una ricapitolazione generale delle vicende della rivista si veda la bibliografia minima proposta nella scheda della rivista «Tel Quel». Sulle esperienze personali dei singoli membri del gruppo, si veda invece Marcelin Pleynet, Le plus court chemin: de «Tel Quel» à «L’Infini», Gallimard, Parigi 1997, Jean Thibaudeau, Mes années Tel Quel, Ḗcriture/L’Archipel, Parigi 1994, Giovanna Fagioli, Julia Kristeva: da Tel quel a L’insostenibile del linguaggio, Bulzoni, Roma 1995. Sull’opera e la figura di Philippe Sollers, si veda almeno la monografia di Roland Barthes (Sollers écrivan, Seuil 1979). Sulla politica culturale del Gruppo il rimando obbligatorio è a Danielle Marx-Suoras, The Cultural Politics of Tel Quel: Literature and the Left in the Wake of Engagement (University Press, Penn State 1996).

[Federico Fastelli]
[scheda aggiornata al 20 aprile 2019]